Eccomi di nuovo qui, come state amici?
Il periodo delle vacanze estive per molti sta finendo e pensando ai viaggi di ritorno che tanti intraprenderanno, mi è venuto in mente che non vi ho raccontato il mio per arrivare qui in Madagascar quest’ultima volta… la mia Odissea malgascia!
Beh, le cose sono andate così.
Il viaggio è stato una cosa interminabile e faticosa, forse aggravata anche dalla stanchezza lasciata dal viaggio di Haiti, fatto solo una settimana prima di questa mia partenza. Nei miei ultimi 7 anni ho volato spesso, una media di 3 voli all’anno, ma non mi è mai capitata una cosa del genere!
Parto da Roma alle 7.30. Arrivo in aeroporto alle 4.30 del mattino con la mia amica Cristina, che ormai da qualche anno si spupazza le mie partenze e i miei arrivi da e a Roma, per fortuna lei, che mi fa da autista e da facchino!!
Luci soffuse, negozi e bar chiusi, arrivo al banco dell’Air France per il check-in, trovo una coda infinita e subito capisco che qualche cosa non funziona… il rullo che trasporta le valige è bloccato… Mi faccio il biglietto elettronico pensando di fare poi coda ad una fila preferenziale, ma… niente da fare, la fila è la stessa!!!
Finalmente arrivo al banco, mostro i documenti e il biglietto già effettuato e dico subito di voler pagare la valigia che ho in più, piena di vestiti per bambino, tre valigie anziché le due previste. La signora mi dice che sono 200€, ma le informazioni che avevo erano di 100€, così dopo qualche telefonata e la conferma che sono 200€, decido di lasciare la valigia a Cristina, la recupererò quando torno!
Le due valigie che imbarco non vengono pesate, strano, ma sono contenta perché probabilmente erano fuori peso di qualche chilo!!!
Finalmente alle 6.30 finisce tutta la trafila. Un abbraccio forte a Cristina e via che passo la dogana.
In orario si sale sull’aereo ma alle 8 siamo ancora fermi. Decido di chiamare l’hostess, mi dice che devono risolvere un problema , faccio presente che ho una coincidenza da prendere a Parigi (Charles de Gaulle) per Antananarivo, partenza del volo alle 10,30.
Alle 8.15 l’hostess torna e mi dice: pochi minuti e si parte… e aggiunge che sicuramente perderemo la coincidenza, io e altre quattro persone dirette ad Antananarivo!
Arrivati a Parigi cerco subito il banco informazioni Air France, con me ci sono due suore che parlano solo Italiano e Malgascio, così decido di aiutarle. Mentre facciamo la fila per prendere informazioni al banco dell’Air France mi accorgo che in coda c’è un prete malgascio, gli chiedo se si vuol unire a noi, mi da il suo passaporto. Prendo info per tutti e quattro, purtroppo non abbiamo trovato l’altro passeggero, che tra l’altro avevo notato sul volo.
L’avventura continua con i tre malgasci.
Dovendo cambiare aeroporto e compagnia aerea dobbiamo ritirare i bagagli, dopo un’attesa di tre ore finalmente prendiamo tutte le valigie e ci rechiamo all’uscita dove prendiamo una navetta per l’aeroporto d’ Orly. Arriviamo dopo due ore di viaggio. Cambiamo biglietto: volevano farcelo pagare!!!
Finalmente alle 15.30 mangiamo qualche cosa ma senza rilassarci troppo perché alle 16.30 dobbiamo fare il check-in. Una coda infinita, stremati ma ancora con un po’ di pazienza, ci mettiamo in coda e qui troviamo il malgascio che era sul nostro volo… non sapeva di dover ritirare i bagagli a CDG… poverino chissà se sarà riuscito mai a recuperarli!
Pesiamo i bagagli, mi fanno storie perché ho circa tre chili in più. Spiego tutta la trafila che abbiamo dovuto subire, così le lascia andare, ma anche le valigie delle suore erano fuori peso. Nulla da fare per loro, non le fanno passare a meno che non si paghi. La suora disperata e con le lacrime agli occhi non sa cosa decidere. Vista la difficoltà, io e il prete decidiamo di pagare le 100€ per i chili di troppo e via, altra fila!
Alle 20.45 il volo parte, arrivo previsto ad Antananarivo il giorno seguente alle 10.45, ma prima uno scalo di un’ora a Dzaoudzi!
L’unica nota positiva di questo interminabile viaggio, oltre alla conoscenza dei tre religiosi, compagni d’avventura, è stato che per la prima volta ho visto dall’alto la capitale Antananarivo.
È stata una grande emozione. Mi sono scesi i brividi per tutto il corpo, come quando torni a casa dopo tanto tempo e con gli occhi lucidi vedi la terra rossa e le casette con il tetto in lamiera che con il riflesso del sole sembrano tanti coriandoli.
Ecco, questa è stata la mia Odissea malgascia. Ma come sempre, appena arrivata, felice di essere qui.
Sandra