Cari Amici,
oggi vi racconto la storia di Mama Bao. Mamma Bao è una signora della provincia di Diego, nord del Madagascar. Era sposata con un uomo di Diego ma tanti anni fa ha deciso di lasciare il marito (che aveva l’abitudine di ubriacarsi e di picchiarla) e di trasferirsi nella capitale “Tana”. Non avendo figli ha deciso di occuparsi di alcuni bambini abbandonati del suo quartiere, Ilanivato, e ancora oggi questa è la sua vocazione.
Questo le fa onore ma la sua situazione non è delle migliori. Lei stessa è una persona povera che vive nella miseria e il suo carattere e il suo modo di fare non sono i più adatti per crescere dei bambini. Nonostante questa situazione possiamo comunque dire che i bambini che la incontrano in qualche modo sono fortunati, perché oggi sono ancora in vita!
Ho conosciuto mamma Bao nel 2004, nel mio primo viaggio in Madagascar, tramite l’associazione Granello di Senape. L’associazione ha cercato di aiutarla offrendole un impegno come responsabile di una mensa a Ilanivato, dandole un rimborso spese, ma cercando anche di fare qualche adozione a distanza per i suoi bambini. Purtroppo, a causa del suo carattere, l’impegno come responsabile della mensa è terminato nel 2008. Da quel momento in poi non ho avuto più contatti con Mamma Bao, se non qualche notizia riportata da altri.
Non so per quale motivo, ma un giorno di quest’anno ho deciso di andarla a trovare. Sono convinta che non è stato un caso e ora vi racconto il perché.
Ci siamo incontrate sulla strada e insieme siamo andate a casa sua…dico casa solo per identificare il posto dove vive, perché di casa, nel senso che intendiamo noi, ha veramente poco.
Siamo poco distanti dalla casa e sento la voce di un bimbo piangere, entriamo e trovo sul letto una bimba piccolissima e un bimbo di 6 mesi guardati da un bimbo di 3 anni e una di 6 anni…devo spiegarvi il mio pensiero e sentimento in quel momento? Penso proprio che non serva.
Mamma Bao mi mette in braccio la bimba di circa un mese che spontaneamente cerco di consolare e di coccolare, in pochi istanti smette di piangere, avvicino il mio dito alla sua piccolissima mano e lei ci si aggrappa, poco dopo riprende a piangere perché ha fame. Mama Bao le prepara il biberon con latte concentrato che non è assolutamente adatto per i bambini. In attesa di darle il biberon coccolo ancora la piccola e chiedo a Mama Bao di raccontarmi della neonata. Mentre parla vedo un topolino passare tranquillamente sul tavolo, nessuno sussulta, nemmeno io, sicuramente è normale!
La piccola le è stata consegnata dalla madre, una giovane ragazza che non se ne può prendere cura perché occupata a lavorare a servizio di una famiglia e non avendo marito ha preferito fare la scelta di abbandonare la piccola. Vi prego di non dare giudizi in merito, perché vi assicuro che certe situazioni sono veramente difficili e complicate.
Il giorno della mia visita la bimba pesava un kilo e ottocento grammi, così ho subito chiamato una conoscente pediatra e ho fissato un appuntamento per un controllo. Lo stesso giorno Mama Bao mi ha chiesto di dare un nome alla piccola, ancora non le era stato dato, così pensando alla riconciliazione con Mama Bao l’ho chiamata Fihavanana, che vuol dire PACE. Successivamente le hanno aggiunto anche il nome Sandra.
La visita dal pediatra è andata bene, le è stato prescritto solo qualche medicinale ma niente di grave.
Le sto comprando del latte in polvere ogni settimana e ogni tanto compro della carne e del riso per gli altri bambini che vivono con Mama Bao e sono: Hoby di circa 14 anni, Ginah di circa 10 anni, Menja di circa 7 anni, Mamy di circa 6 anni, Tafita di circa 3 anni, Avotra di circa 6 mesi e Fihavanana Sandra ora di circa 2 mesi e mezzo.
Il 1° maggio sono andata a trovare la piccola e come vedete dalle foto, sta bene e cresce molto bene.
Ho conosciuto una signora malgascia di nome Chiara che ha studiato come infermiera in Italia, dove ha lavorato per tanti anni. Ora è rientrata in Madagascar e conoscendo la situazione di Mama Bao vorrebbe fare qualche cosa per lei, ma soprattutto per i bambini. Entrambe abbiamo avuto la stessa idea di realizzare un centro, una casa famiglia per migliorare la situazione dei bambini di Mama Bao e magari di altri bambini abbandonati.
Lei ha già un progetto e ha già preso dei contatti con il comune che sembra essere intenzionato a donare un terreno gratuitamente. Ora Chiara e io stiamo valutando in che modo possiamo collaborare, stiamo studiando quali potrebbero essere le spese di costruzione e di gestione. Se tutto ciò sarà fattibile non ci resterà che cercare un finanziamento e non sarà cosa da poco, vista anche la situazione economica che sta attraversando l’Italia!
Grazie amici,
Sandra