Avete mai pensato a come sia la giornata di una persona in Africa, una giornata tipo?
Mi piacerebbe riuscire a darvene un’idea, per capire quanto sia diversa la vita di queste persone dalla nostra.
In Madagascar ad esempio, la gente si sveglia molto presto al mattino, alle quattro se ha del riso da cuocere per la colazione e comunque non più tardi delle cinque. I bambini prima di andare a scuola hanno il compito di fare dei lavori e quasi sempre è quello di andare a prendere l’acqua all’acquedotto comunale o al fiume.
Dopo la scuola hanno ancora il compito di andare a prendere l’acqua o la legna o a fare un po’ di spesa.
Ma trovano anche il tempo per giocare, in mezzo all’immondizia o per strada e diventano così sporchi che non si capisce più di che colore sia la loro pelle! Spesso hanno delle croste tutto intorno al naso fino alla bocca, di mocci vecchi, oppure hanno il moccio che costantemente gli scende dal naso.
Se questa gente ha qualche malattia, il più delle volte, aspetta solo che arrivi il peggio, anche la morte.
Si, la morte, perchè non hanno soldi per andare dal medico, non hanno soldi per comprarsi le medicine e devono sperare di non dover andare in ospedale perchè se gli viene dato un letto è già tanto.
L’ospedale non passa nulla, devi comprarti tutto, anche un banalissimo cerotto o cotone. Quindi spesso se ne stanno a casa e fanno ricorso ai rimedi naturali o ai così detti santoni.
A volte capita, come nel caso di un nostro bambino, Tsilavina, del quale l’associazione Granello di Senape si assume il carico economico, che è malato di tumore, che la famiglia decida di interrompere le cure, perchè seguire un bambino malato porta via troppo tempo ed energie al resto della famiglia.
In questo ultimo periodo ho parlato spesso con la famiglia, ho proposto loro diverse possibilità per far si che rivedano la loro decisione ma non so ancora cosa hanno deciso.