La Moretticompact venuta a conoscenza del GdS ha deciso di collaborare, alla realizzazione del Piano Paese Madagascar, offrendo risorse umane ed economiche.
Il GdS è presente ed attivo in Madagascar dal 2003.
Lo scopo del GdS è quello di accompagnare la popolazione in un cammino consapevole e responsabile di miglioramento della propria vita e del proprio ambiente con un impegno solidale e organizzato in piccoli gruppi per incidere in modo positivo sul contesto.
I GdS, attraverso l’Associazione malgascia di volontariato "Loharano", sostiene una equipe locale che promuove, organizza e sostiene gruppi di famiglie che realizzano progetti di intervento in ambito sociale basandosi sulla condivisione di esperienze e di risorse. Le attività promosse dal GdS in Madagascar riguardano tre ambiti di intervento: educativo, sanitario e di sviluppo delle risorse, che nel complesso costituiscono il Piano Madagascar.
Le zone dove attualmente il GdS opera sono:
la capitale Antananarivo, nei sobborghi di Itaosy, più precisamente nei quartieri di Ambodifasika ed Andohatanjona dove sono presenti ampie sacche di povertà estrema e di disagio, sono molto diffuse malattie come malaria, tubercolosi ed Aids ed a volte compaiono casi di malnutrizione o addirittura denutrizione;
il sobborgo di Ilanivato, questo pur essendo più vicino al centro della città presenta problematiche simili al precedente con punte di degrado ancora maggiore.
Dal 2005 il gds è presente anche nel comune rurale di Antanbolo, in particolare il sobborgo di Antanafisaka, dove l’economia è esclusivamente agricola e prettamente di sussistenza. Per il villaggio di Antanifisaka il prodotto principale, quasi unico, è il riso, ma la produzione non è nemmeno sufficiente per l'alimentazione dei locali. Si coltiva anche abbastanza manioca che, purtroppo viene mangiata anche cruda e troppo frequentemente, con i conseguenti problemi per la salute. Tantissimo è il terreno non coltivato, sia per la difficoltà di irrigazione, ma questo sarebbe superabile perché le falde d’acqua sono a pochissimi metri dalla superficie, sia perché le tecniche e gli strumenti di coltivazione sono arretratissimi.
Il pochissimo commercio è completamente in mano ai “mediatori”, con conseguenze negative sui guadagni.
La situazione igienico sanitaria è disastrosa, anche a causa di una mentalità non attenta a questo problema.
La quasi totalità delle famiglie del progetto vivono in una sola camera, con cucina interna, di dimensioni che al massimo arrivano a due metri per tre, spesso con tetto in paglia e con una enormità di ragnatele che pendono, e vi “abitano” anche in 8/10 persone, dormendo al massimo in due “letti”. Vi sono casi di “abitazioni” di 1,80 per 2,50 m, il tutto senza luce, acqua, bagni, fogne. |